Lo Slow Food Day è stata la nostra prima festa in piazza e ci siamo divertiti molto!
Dopo le preoccupazioni della mattinata con pioggia e nuvole, all’ora di pranzo ci siamo trovati a montare i gazebo in piazza con Sole sì, ma risultati non proprio positivi!
Però il tempo era bello, qualche produttore aveva portato il proprio… quindi ci siamo arrangiati!
Il programma era ricco e la tensione molta, far coincidere tutte le cose che avevamo in mente e programmato ci agitava: la nostra prima uscita ufficiale… avremmo fatto brutte figure? Dopo aver allertato tutti con comunicati, interviste e altro….
Mamma mia! E se non fosse venuto nessuno? E se l’impianto audio e il proiettore non avessero funzionato? E se…
Ma alle 3 del pomeriggio c’eravamo tutti e tutto era pronto… beh quasi. Qualcuno non era arrivato, qualcuno aveva telefonato, i tecnici erano ancora al lavoro, ma tutto stava andando per il verso giusto. Lo sentivamo! Quindi: fuori le provviste! Torte rustiche con zucchine, scarola, frittata di pasta, crostata… d’altronde nessuno di noi aveva mangiato a pranzo, eravamo tutti lì a montare il mercato contadino!
Alle 4 la piazza ha cominciato ad animarsi: genitori che accompagnavano i figli al catechismo, agli scout, curiosi che si trovavano a passare… ma il nostro primo appuntamento ci aspettava: la riunione con i produttori. Trovarsi a parlare in circolo con chi vive le problematiche dell’agricoltura familiare ci ha trasportato velocemente al centro del tema della giornata.
Loro sono coloro nelle cui mani è consegnata la salvaguardia del nostro territorio. Promuovere le loro produzioni, creare un’economia corretta che rispetti il loro lavoro significa contribuire a mantenere persone, cultura, tradizione, paesaggio per come lo conosciamo. Dobbiamo adoperarci per utilizzare nuove idee e nuovi mezzi affinché questo si realizzi in modo concreto e moderno: per fare rete e proporre modelli alternativi di crescita in paesi come i nostri, con notevoli limiti strutturali ed economici, dove l’agricoltura di piccola scala può avere effetti benefici e rivoluzionari.
Le nostre ‘chiacchiere’ sono finite presto sia per accordi preventivi (riunioni brevi e coincise sono d’obbligo) sia per nugoli di ragazzini che si accalcavano per partecipare alla caccia al tesoro nelle varie prove di abilità: prova del fusillo, prova sensoriale, cruciverba… e chi più ne ha più ne metta!
Il tesoro? Per tutti una bustina di preziosissimi fagioli di Controne direttamente dalla mano dei produttori del presìdio, con le istruzioni per la coltivazione… e per chi ha vinto il premio è stato un gelato alla gelateria artigianale in Piazza della Mercanzia.
Emozionante e coinvolgente il documentario “Nel segno del Fusillo” di Antonello Carboni a cura di Maria Grazia Caso dell’Associazione MedFest Onlus.
Ancora più emozionante è stato conoscere, e sorridere insieme a loro, le signore protagoniste del documentario che, a qualche anno di distanza, conservano la stessa simpatia e spumeggiante ironia. La degna conclusione della sessione di conoscenza di questo prodotto tradizionale è stata poter cimentarsi con ferro e pasta per modellare magicamente questo gustosissimo tipo di pasta fresca, naturalmente sotto la guida esperta delle signore di Felitto.
Hanno partecipato alla nostra festa, nei loro locali, condividendo i princìpi e i temi della giornata quattro ristoranti che hanno proposto nel loro menu un piatto con i presìdi ed uno di loro anche un piccolo laboratorio del gusto.
L’accensione delle luci cittadine ha annunciato la conclusione della nostra festa. Abbiamo smontato le attrezzature, ci siamo divisi il materiale cartaceo e la spazzatura… il tempo per un’ultima foto insieme…click! Arrivederci al prossimo evento! Grazie a tutti per essere stati con noi!