Nell’area dove il fico bianco del Cilento raggiunge la sua migliore espressione qualitativa, da secoli la comunità rurale di Prignano Cilento e dei comuni vicini (Agropoli, Ogliastro Cilento, Torchiara) mantiene viva una tradizione di tecnica culturale e di lavorazione che dona al fico una ineguagliabile bontà.
Ma negli anni le piccolissime aziende agricole del posto stanno abbandonando questa produzione perché il mercato non riconosce il giusto valore al Fico Monnato. Slow Food, in accordo con la Comunità del territorio, vuole intervenire con il suo progetto Presìdi per ‘mettere in sicurezza’ e ridare slancio a questa produzione.
E’ stato presentato ieri 23 marzo, in un incontro pubblico con i produttori interessati, la nuova proposta di Presidio Slow Food: Fico Monnato di Prignano Cilento.
Nel progetto dei Presìdi è rappresentata l’anima di SlowFood: la difesa dei piccoli agricoltori e della biodiversità.
Già da tre anni a Prignano i produttori del fico monnato, anche attraverso una delle comunità di terra madre di SlowFood, hanno saputo catalizzare l’attenzione per riprendere e valorizzare questo prodotto che per la sua lavorazione complessa stava scomparendo.
Punto di inizio della storia che accomuna il fico monnato con l’associazione Slow Food è stata la primavera del 2014 quando la Condotta ha fatto salire sull’Arca del Gusto il capicollo di fico monnato raccontando al mondo il tesoro di questa piccola produzione. (foto)
La Comunità di Terra Madre dei Produttori del Fico Monnato di Prignano Cilento prende il via in quei mesi, una riunione con una decina di produttori perplessi muoveva i primi passi: tra loro anziani, piccoli produttori scoraggiati e qualche curioso sino ad arrivare ai nostri giorni con tanti produttori interessati e soddisfatti di veder finalmente valorizzato questo splendido prodotto.
A Torino al Salone del Gusto Terra Madre il Fico Monnato viene consegnato ufficalmente all’Arca del Gusto e assaggiato nello stand di slow food Campania.
E’ Antonio ‘re zi’ Laura tra i produttori che sperimenta per primo il mondo Slow Food attraverso il laboratorio del gusto al Mercato della Terra a Piano di Sorrento.
Poi le riunioni nel comitato di condotta e il contatto con i co-produttori che in tempo di raccolta (tiempo ‘re fichi tiempo ‘re nemichi) raggiungono Teresa e Antonio in azienda alle 5 del mattino per raccogliere, sbucciare e mettere sull’aia le grate con i fichi ad essiccare riempiono di un nuovo senso il produrre agricolo.
In questi anni molte sono state le inziative che hanno messo al centro dell’attenzione la comunità del fico monnato: i laboratori del gusto nelle varie manifestazioni (“La dieta mediterranea siamo noi” a Vallo della Lucania, il treno verde a Battipaglia, con Il GAC “Cilento” ad Agnone, agli Stati generali dei Mercati della Terra a Montevarchi, a Gustaminori…) fino ad arrivare alla partecipazione più recente a Terra Madre a Torino: sia nello stand di Slow Food Campania al Parco del Valentino per presentare il Cilento, sia in quello di Slow Food Calabria a Piazza Castello per presentare Presìdi e Comunità di Terra Madre che mettono al centro delle loro attività questo bellissimo frutto.
Ieri è stato un grande giorno! Finalmente il Presidio prende corpo attraverso i produttori che si sono incontrati al Lady Mary per iniziare a lavorare su questo bellissimo progetto!
Eravamo in tanti.
Finalmente i coltivatori di fico consapevoli del loro ruolo e della loro importanza, non più maltrattati da i commercianti di turno, non più derubati delle loro tradizioni da trasformatori dell’ultima ora, prenderanno il loro posto nel mondo slow.
Parafrasando Petrini nella descrizione delle comunità del cibo: “Non ci sono limiti alle tipologie di persone che faranno parte di questa comunità, perché quelle persone, a vario titolo di rappresentanza, sono comunque collegate dall’idea di un cibo sostenibile, buono, che non perpetri iniquità; sono l’espressione di un’identità che ha memoria del passato e ha chiaro in mente ciò che vuole per il futuro.”