Quando Ernesto ci ha raccontato per la prima volta l’iniziativa ”Presìdi Porte Aperte”, eravamo in riunione di Comitato di Condotta, il gruppo che guida il nostro pezzetto di Slow Food della condotta Cilento, e siamo rimasti tutti sorpresi.
Nel nostro territorio è racchiuso uno dei presìdi più rappresentativi del nostro Cilento: il Fagiolo di Controne.
I produttori vivono attivamente la vita di condotta e due di loro fanno parte del nostro Comitato. Il presidio non appartiene alla condotta (così come la condotta non appartiene al presidio!) ma un potente legame ci lega, anche a volte in modo movimentato con incontri e scontri su molte tematiche che rappresentano “il mettere in pratica” il progetto di Slow Food.
Quella sera ci siamo trovati a fare proposte su un’iniziativa che per la prima volta veniva messa in cantiere ed eravamo tutti un po’ perplessi: l’iniziativa, programmata per il 28 e 29 marzo, sarebbe avvenuta in un momento molto distante da ogni fase della coltura, il fagiolo si semina a luglio e si raccoglie a fine ottobre, cosa potevamo far vedere alle persone che sarebbero venute a Controne a visitare le aziende? I campi vuoti o con le colture che si utilizzano per la rotazione? Le aziende sono tutte di dimensioni molto contenute, quasi nessuna è attrezzata per accogliere visitatori, la lavorazione è concentrata in un solo periodo… insomma ci immaginavamo già diverse difficoltà!
Poi Vienna, la nostra tesoriera nonchè avventuriera e forte sostenitrice degli sport all’aria aperta, ci ha proposto una discesa del fiume Calore in rafting, avvalendosi della collaborazione con un’associazione sportiva che propone spesso questo itinerario.
Il fiume Calore lambisce i campi coltivati a fagiolo e sulle sue rive, in territorio contronese, si dice nascano i migliori fagioli di Controne.
A chi si preoccupava delle condizioni meteo, Vienna ha risposto che la presenza o meno del sole non avrebbe influito sulle sorti dei partecipanti: tutti quanti si sarebbero bagnati! La proposta è stata accolta con favore e da lì si è partiti per strutturare tutta la giornata. Volevamo fare qualcosa in cui non erano solo i singoli produttori ad accogliere il pubblico, ma l’intera associazione dei produttori, e così è stato! Dopo la discesa del fiume si è atterrati (così si dice in gergo) nei campi dell’azienda Fontanavecchia di Marco Caponigro e da lì si è saliti per togliersi la muta e assumere un aspetto più “civile” e per partecipare alla degustazione che si è tenuta alla Taverna degli Antichi Sapori di Carmela Muto.
Prima di lanciarsi nella convivialità è stata richiesta la partecipazione ad una piccola gara semiseria: “la disfida del fagiolo”.
Sette produttori di fagiolo si sono misurati tra loro per gareggiare, sfottersi e confrontarsi sui risultati del piatto classico: la zuppetta di fagioli. I risultati delle 30 schede esaminate? Un segreto! Però ci è venuta la voglia di fare una gara più strutturata, magari in un contesto più serio, per parlare di tipologia di cottura, di terreni migliori, di scelta di semi uniforme, di prove di coltivazione….
Insomma questo è stato il punto di partenza per parlare del fagiolo di Controne a 360°, proprio presentandolo ai 32 partecipanti della giornata!
Dopo pranzo tutti insieme a passeggio per le zone di coltivazione, Michele Ferrante ci ha accolto nella sua azienda, nonostante i lavori in corso nel piazzale antistante il laboratorio, ci ha raccontato cosa fa, come è iniziata l’avventura slow food, scherzando e ridendo con gli altri produttori: Angelo Campagna, Marco Caponigro, Domenico Tancredi, Ettore Poti e la presidente dell’associazione Marilena Lucia.
I visitatori? Alcuni di loro hanno partecipato a tutte le attività, altri, venuti da lontano, hanno preso parte solo alla secondo evento della giornata, qualcuno ha fatto solo rafting ed è tornato a casa per festeggiare la domenica delle Palme insieme alla famiglia, qualcuno ha partecipato soltanto alla degustazione, qualcuno ha pensato che era bello far parte di questa associazione e si è iscritto alla condotta, ma in tutti noi è rimasto un senso di piacevole condivisione ed un accordo non scritto per ripetere ancora questa bella esperienza.